Il guanciale svolge un ruolo fondamentale nel determinare le condizioni del nostro riposo,
il giusto modello per le proprie esigenze, contribuisce a sostenere collo e testa e a
a mantenere la posizione corretta della colonna vertebrale favorendo il rilassamento muscolare.
Partendo dalle varie tipologie che il mercato offre, arriveremo a quelle più indicate
per il settore alberghiero.
Quante tipologie di guanciali esistono?
Diverse, ognuna finalizzata a risolvere un’esigenza specifica.
Partendo dai materiali dobbiamo distinguere 2 macro categorie: quelli di origine naturale e quelle di origine artificiale; ci anche sono soluzione miste tecnologicamente avanzate.
Per quelli di origine naturale troviamo:
i guanciali di piuma che sono i più usati e conosciuti, seguono il lattice, il lino, il cotone, il crine, la lana, il kapoc.
Della categoria degli artificiali, fanno parte i minerali come la bioceramica,
il memory, le microsfere, i fiocchi, i siliconati e le fibre di poliestere.
Se pensiamo che molte di queste fibre sono combinate fra loro viene fuori
una lista piuttosto lunga di proposte e soluzioni.
Come orientarsi fra i diversi tipi?
Innanzitutto, si distingue fra prodotti casa e prodotti usati nelle strutture
alberghiere.
Il motivo e’ semplice, a casa propria si sceglie un cuscino da riposo per risolvere un problema specifico,
in base alla propria abitudine, di dormire, di lato, supini o proni.
Nel settore alberghiero, la scelta deve abbracciare una visione più ampia, in modo da assicurare comfort alla maggior parte degli ospiti.
D’altra parte la nuova tendenza è quella di scegliere strutture che ci fanno sentire a casa, con una particolare attenzione ai dettali in qualità di riposo.
Per soddisfare questa tendenza è nata l’esigenza della lista guanciali.
Il cliente, al momento della prenotazione può scegliere, dalla lista messa a disposizione dalla struttura, il cuscino che più si avvicina alle sue esigenze.
E’ un grande passo avanti verso un servizio essenziale per l’ospite:
è cura e attenzione verso i propri clienti.
Tutti noi abbiamo sperimentato un riposo disturbato da un cuscino, troppo basso,
o troppo alto o troppo rigido, svegliandoci con dolori al collo.
una notte cosi’ non ci predispone al buon umore, ci sentiamo frustrati, e gia’
pensiamo di cambiare alla prossima occasione di soggiorno.
D’altra parte chi si dedica all’ospitalità sa, che in fin dei conti, vende riposo,
non può non tener di questa esigenza.
Un cliente soddisfatto ci premia, ritornando nella struttura.
Un cliente insoddisfatto te ne fa perdere altri come da statistiche marketing alla mano.
Certo non si può accontentare tutti, ma offrendo una scelta, nel tempo,
si potranno profilare le abitudini dei propri clienti e migliorare il servizio.
Concentrando l’attenzione sulle fibre naturali, distinguiamo quelle di origine animale
da quelle di origine vegetale.
La lana, il crine, le piume sono di origine animale; il lino, il cotone, il kapoc sono di origine vegetale.
Due tipologie con diverso impatto ambientale.
La lana e’ un prodotto noto da tempo, ma di difficile utilizzo nel settore alberghiero
non solo per un livello di comfort pressochè inesistente, ma anche per semplicità di manutenzione.
Dello stesso avviso sono il lino e cotone che viene di solito prodotto in falda.
Ill guanciale in lattice, prodotto vegetale che si ricava
dall’albero della gomma, in forma liquida, un liquido colloso ed elastico che lo stesso albero produce per difendersi dagli insetti, è’ morbido ed elastico, viene di solito realizzato con struttura forata e porosa che garantisce un’alta traspirabilità e si adatta alla forma del corpo.
Di contro c’è da dire che ci sono persone che sono allergiche al lattice, e che può
in quei soggetti scatenare shock anafilattico o gravi problemi respiratori.
per questo motivo se ne sconsiglia l’uso nel settore alberghiero.
Fra i naturali di origine animale le più interessanti sono le piume.
I guanciali sono morbidi, modellabili, malleabili, mantengono la loro forma originale, si pensi che un cuscino in piuma sopporta una pressione fino a 80 volte il suo peso per poi ritornare alla forma iniziale.
Anche qui le varietà non mancano e il distinguo va fatto fra piume e piumini o misti, con supporti di varia natura o doppie camere per soddisfare un po’ tutti.
In ogni caso è un prodotto naturale, traspirabile, soffice, anatomico, lavabile, in grado di offrire un sostegno eccellente e un supporto accogliente.
Di contro, a largo consumo provoca un impatto ambientale.
E allora cosa è rimasto di naturale ecosostenibile?
il kapoc!
Usato da tempi antichissimi, fino al tempo dei maya che ne veneravano per le sue qualità.
Il kapoc e’ simile alla lana, si ottiene da i frutti di un albero, tipico delle zone pluviali del sud-america, la ceiba pendatra, detta anche ciba.
E’ una fibra estremamente soffice e leggera, simile alla seta, accoglie la testa e il collo, si adatta alla loro forma, li sostiene, ne distribuisce il peso gradatamente durante il movimento notturno.
Dona un sostegno equilibrato che favorisce il riposo, essendo una fibra cava garantisce un continuo passaggio dell’aria; per questo è un perfetto termoregolatore, ideale per tutte le stagioni.
Può essere lavato in lavatrice, è un anti- microbico e anallergico naturale, ostacola la proliferazione degli acari.
E’ una fibra totalmente biologica ed ecosostenibile, primo perchè e’ disponibile in natura,
secondo perche’ si usano i frutti e quindi nessun impatto ambientale.
Terzo vantaggio, la sua estrazione è meccanica, quindi senza l’uso di prodotti chimici.
Per le sue qualita’ risponde a tutte le esigenze di un prodotto naturale di qualità.